Vi abbiamo promesso una recensione al mese e una recensione al mese avrete.
Noi siamo uomini (e donne) tutti d’un pezzo (normale, visto che dopo un po’ le vertebre iniziano a saldarsi una con l’altra).
Smetto con queste battute e vi lascio alla recensione offertaci da Morgana di questo film su Maria Callas.
Regia di Pablo Larraín. Un film con Angelina Jolie, Pierfrancesco Favino, Alba
Rohrwacher, Haluk Bilginer, Kodi Smit-McPhee Genere Biografico, – Germania, USA, Emirati Arabi
Uniti, Italia, 2024, durata 123 minuti. Uscita cinema mercoledì 1 gennaio 2025 distribuito da 01
Distribution.
La sfida per Pablo Larrain in questo film è quella di raccontarci, qualcosa di diverso
su Maria Callas, qualcosa che non sapevamo, qualcosa che non è stato ampiamente
discusso e documentato. Ebbene, l’aspetto del regista cileno (peraltro non nuovo
alle pellicole biografiche) che incuriosisce in questa biografia è sicuramente
l’immagine della Callas in quanto donna, non solo voce, come sostiene Onassis nel
film: una donna non più giovane che si trova a fare i conti con una vita di successi,
ma anche di solitudine profonda dal punto di vista umano. Larrain gioca infatti sul
dualismo: Callas (voce divina) e Maria ( donna che vorrebbe solo essere amata),
all’interno di una riflessione sul passato a tratti allucinata, a tratti malinconica e
realistica. Consapevole di avere già giocato la partita della vita, Maria tenta fino
all’ultimo di ricostruire un passato che, per ovvie ragioni non può tornare e pur di
non arrendersi alla realtà trascura le sue condizioni di salute, inghiottendo quantità
eccessive di medicinali e non ascoltando le uniche persone che le hanno mostrato
l’affetto più simile a quello di una famiglia, Ferruccio e Bruna. In effetti Larrain pare
essere riuscito nel suo intento aprendo la visione del film sia a chi non conosce nulla
della Callas, sia a chi l’ha amata come Divina.
Per altri approfondimenti e altre recensioni (che continueranno ad arrivare!), ecco qui il link.